Se la «V» bianca dentro un cerchietto celeste che compare accanto al nome di alcuni profili indica gli utenti verificati era prima dispensata direttamente da Twitter, ora le maglie della verifica si sono allargate e tutti possono averla. La procedura è facilissima: basta compilare il modulo e attendere l’avvenuta registrazione. Non è che diventare utenti verificati sia necessario. Si può continuare a cinguettare anche senza il simbolo di certificazione ma per molti di noi è una necessità: dimostrare che siamo davvero noi a twittare ci mette al riparo da eventuali fake e rafforza i nostri messaggi.
Va detto che se la procedura ora è più facile, ottenere la spunta blu non è così semplice. Come scrive Twitter, possono essere verificati solo gli account gestiti da utenti che si occupano di aree chiave di interesse pubblico, dalla musica alla moda passando per spettacolo, politica, religione, giornalismo o sport, tanto per citarne alcune. Il profilo deve anche contenere un numero di telefono verificato, un indirizzo email confermato, una biografia, la foto del profilo, due siti web che confermino la nostra identità e, nel caso delle persone, una data di compleanno. C’è bisogno poi che i tweet siano impostati come pubblici nelle impostazioni sulla privacy.
Insomma, dobbiamo inserire parecchie informazioni personali e, una volta fatto, non è detto che saremo accettati. Il sistema infatti provvederà a mandarci una mail se ci riterrà meritevoli della spunta blu altrimenti potremo fare una nuova richiesta dopo 30 giorni.
Marco Marranini
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