Una delle qualità più importanti per un marketer, è quella di immaginare e di spingersi oltre i confini delle tradizionali dinamiche di mercato. Un’attitudine che nel corso degli anni ha permesso al concetto di consumatore di evolversi fino ad uscire dal suo tradizionale inserimento in un target, al punto che oggi parliamo di “personal o individual marketing”, un approccio dalle altissime potenzialità, e in gran parte non ancora esplorato.
In un simile contesto il retail, specialmente in una versione smart, torna ad essere il centro della marketing strategy, proprio per la sua capacitá di permettere azioni mirate e individuali. Unico problema… i costi! Cartellonistica Smart, personale adeguatamente formato, scaffalature evolute e un’infrastruttura digital efficiente se sommate richiedono ingenti risorse di start-up.
La tecnologia iBeacon e la shopping experience
Ma è la tecnologia a venirci in soccorso, con iBeacon: Trademark di Apple che permette di sfruttare gli smartphone equipaggiati iOS7 (e con qualche limitazione Android) come “indoor positioning system”, ovvero come centrali mobili che segnalano la posizione e ricevono notifiche di prossimità, anche in assenza di rete, il tutto grazie alla tecnologia Bluetooth Smart (o Bluetooth 4.0). Di fatto con iBeacon il software diventa infrastruttura e si sostituisce ad una serie di elementi concreti, che hanno il compito di rendere l’esperienza dello shopping unica e custom.
Il Fashion retail: il laboratorio di iBeacon
Siamo di fronte ad una nuova frontiera del personal shopping, ed è il fashion retail (in particolare il mercato luxury) ad essere il banco di prova privilegiato. I contenuti personalizzati e individuali ben si associano all’esigenza dei brand di moda di comunicare “l’aura del brand” e l’unicità degli outfit. Le case-history più innovative in tal senso riguardano brand come Burberry e Alex and Ani.
Scaricando un ‘app nello store di Regent Street a Londra é possibile identificare il modello di borsa, semplicemente usando la fotocamera del device. Una volta identificata la borsa, la si può è manipolare su uno “specchio interattivo”, dove è possibile fruire anche di contenuti speciali relativi alla produzione e alle caratteristiche del prodotto. Alex and Ani, invece ha puntato a digitalizzare il punto vendita per migliorare l’engaging. Infatti per la campagna di San Valentino i retail di Alex and Ani hanno integrato la tecnologia iBeacon, attraverso la piattaforma SWIRL. Risultato? Un engaging più alto del 75%, grazie a contenuti custom e personalizzabili.
Non solo fashion: iBeacon è cross-market
iBeacon sembra aver contagiato tutti! Ad esempio Philips, utilizza la tecnologia per fornire informazioni evolute e ipertestuali negli store; oppure Dodger Stadium e Petco che utilizzza iBeacon per trasformare l’esperienza dello stadio di baseball in un momento coinvolgente e interattivo. Altra esempio emblematico riguarda l’applicazione pratica dei “Grocery Stores”, che in USA stanno gradualmente integrando iBeacon per permettere l’interazione con la lista della spesa, e supportare i clienti nella scoperta dei prodotti e delle promozioni.
iBeacon e Mobile shopping… siamo solo all’inizio!
Touch and Mobile payment, CRM, Mobile Fidelity Cards, Competition innovative… sono solo alcune delle possibilità future dell’utilizzo di questa tecnologia. Il retail ritorna centrale nella strategia del brand, ma questa volta mutato e trasformato in un vero “personal shopping center”. Il tutto grazie all’intermediazione dei devices, un nuovo shopping-media che personalizza l’esperienza d’acquisto. Brand e consumatore si conoscono meglio, in uno scambio continuo e produttivo, che sta rivoluzionando luoghi e tempi di acquisto. Siamo solo all’inizio di un cambiamento che parte dall’evoluzione dello spazio fisico, focalizzandosi su nuove e inesplorate modalitá di comunicazione con il consumatore.
Brandgrafia: Apple; Burberry; Alex and ANI; Philips; Dodger Stadium
Tecnografia: iBeacon; Swirl; Bluetooth Smart
Tags: alex and ani, burberry, ibeacon, shopping experience